PRIMA FASE: Ingresso e attività di Prima Accoglienza
OBIETTIVI
- Informare l’utente, del programma pedagogico-riabilitativo che svolgerà, con richiesta della sua sottoscrizione per accettazione;
- Facilitare l’inserimento di ciascun utente nella regola di vita che caratterizza la Fase di prima Accoglienza (programma giornaliero, impegni personali, incontri di gruppo, consulenze individuali etc.);
- Facilitare il nuovo utente a superare la fase dell’astinenza e all’inserimento nella vita comunitaria mediante l’aiuto di un “Fratello Maggiore” più avanti nel programma;
- Aiutare l’utente ad elaborare i suoi comportamenti/atteggiamenti concreti attraverso il confronto con gli altri membri del gruppo;
- Individuare problematiche peculiari relative all’eziologia della propria dipendenza;
- Sostenere l’utente nelle motivazioni che lo spingono a percorre il cammino comunitario;
- Eseguire le anamnesi (familiare, tossicologica, medica etc.) per la programmazione e la personalizzazione dell’intervento;
- Eseguire le analisi medico-diagnostiche personali (epatite, HIV etc.);
- Condurre un cammino parallelo con la famiglia (propria e/o di origine) di ciascun utente attraverso incontri di gruppo e consulenze individuali;
- Valutare periodicamente il cammino pedagogico-riabilitativo di ciascun utente in funzione del passaggio alla fase successiva;
- Disporre l’avanzamento alla seconda fase del programma comunitario, dopo la valutazione della relazione di vita redatta dell’utente interessato.
ATTIVITA’
- Predisposizione della giornata comunitaria;
- Compilazione anamnesi (familiare, tossicologica, medica etc);
- Esecuzione analisi medico-diagnostiche;
- Incontri di gruppo con le famiglie degli utenti (1 incontro settimanale);
- Incontri personali o di gruppo tra gli utenti e le loro famiglie (1 incontro settimanale);
- Consulenze individuali per le famiglie degli utenti (secondo le necessità);
- Incontri di gruppo con gli utenti orientati al comportamentale e sociale.
METODOLOGIA
La metodologia di questa fase si differenzia secondo il tipo di intervento. Ponendo sempre al centro la Persona, la metodologia privilegiata è quella del confronto e dello scambio interpersonale attraverso situazioni gruppali ed individuali.
In particolare si utilizza la metodologia di matrice rogersiana (intervento centrato sulla persona) integrandola con metodi e tecniche di altre matrici psicopedagogiche (biosistemica, bioenergetica, sistemico-relazionale etc.).
Si utilizzano le tecniche tipiche del confronto, della comunicazione etc.
Per le attività di Prima Accoglienza in particolare si utilizzanno:
- gruppi di auto-aiuto quotidiani (2 volte la settimana);
- gruppi culturali (periodico);
- gruppi di confronto si temi liberamente scelti dagli utenti (domenicale);
- gruppo di verifica della giornata (serale, quotidiano);
- momenti ricreativi (giornaliero);
- visione cinematografica (settimanale e all’occorrenza, cineforum);
- visita con le famiglie (1 volta a settimana);
- consulenze individuali (secondo le necessità);
- semplici attività lavorative (quotidiane);
- impegni personali (quotidiani);
- impegni comunitari (quotidiani);
- attività sportive (periodiche).
Per le attività con le famiglie degli utenti si utilizzano in particolare:
- gruppi di mediazione familiare (1 volta a settimana)
- consulenze individuali (secondo le necessità)
- visita agli utenti (settimanale)
STRUTTURE
- Comunità dell’Associazione “San Filippo Neri”
- Locali della Parrocchia San Filippo Neri (gruppi di mediazione familiare e attività socio-ricreative)
TEMPI DI REALIZZAZIONE
La prima fase ha la durata di circa 2 mesi suscettibile di variazioni secondo le diverse situazioni dei soggetti coinvolti.
SECONDA FASE: riabilitazione
OBIETTIVI
- Elaborare in maniera approfondita le problematiche peculiari relative all’eziologia della propria dipendenza;
- Elaborare in maniera approfondita i comportamenti/atteggiamenti concreti attraverso il confronto degli altri membri del gruppo;
- Approfondire le diverse dimensioni della personalità attraverso gruppi tematici (sessualità, sentimenti, emozioni, sensi di colpa, rabbia, famiglia etc.);
- Condurre un cammino parallelo con la famiglia (propria e/o di origine) di ciascun utente attraverso incontri di gruppo e consulenze individuali;
- Valutare periodicamente il cammino pedagogico-riabilitativo di ciascun utente in funzione del passaggio alla fase successiva;
- Sondare la capacità dell’utente nell’assumere con responsabilità gli impegni concreti che gli vengono affidati.
ATTTIVITA’
- Gruppi di approfondimento sulla propria storia di vita (4 incontri settimanali);
- Gruppi “sentimenti” (sensi di colpa, rabbia, etc.) (2 volte la settimana);
- Gruppi emotivi (figure parentali, relazione con la figura dell’altro sesso, sessualità, negatività, affermazione personale nelle scelte positive etc.) (2 volte la settimana);
- Gruppi sulle figure genitoriali e spiritualità (1 volta la settimana);
- Incontri di gruppo con le famiglie degli utenti (1 incontro settimanale)
- Consulenze individuali per le famiglie degli utenti (secondo le necessità)
METODOLOGIA
La metodologia di questa fase si differenzia secondo il tipo di intervento. Sempre ponendo al centro la Persona, la metodologia privilegiata è quella del confronto e dello scambio interpersonale attraverso situazioni gruppali ed individuali. Si utilizza la metodologia di matrice rogersiana (intervento centrato sulla persona) integrandola con metodi e tecniche di altre matrici psicopedagogiche (biosistemica, bioenergetica, sistemico-relazionale etc.).
In particolare, e rispetto alla prima fase, si conduce il soggetto ad un’elaborazione approfondita delle dimensioni personali (sessualità, sentimenti, spiritualità etc.) e delle problematiche peculiari individuate nella fase precedente.
In questa fase si svolgono inoltre incontri approfonditi tra l’utente e i membri della sua famiglia (propria e/o di origine).
Si utilizzano:
- gruppi di auto-aiuto tematici (2 volte la settimane);
- gruppi culturali (periodico);
- gruppo di verifica della giornata (serale, quotidiano);
- momenti ricreativi (giornaliero);
- visione cinematografica (settimanale e all’occorrenza, cineforum);
- visita con le famiglie (1 volta a settimana);
- incontri approfonditi con le famiglie (secondo le necessità);
- consulenze individuali (secondo le necessità);
- semplici attività lavorative (quotidiane);
- impegni personali (quotidiani);
- impegni comunitari (quotidiani);
- attività sportive (periodiche);
- gruppi di approfondimento sulla propria storia di vita (4 incontri settimanali);
- gruppi “sentimenti” (sensi di colpa, rabbia, etc.) (2 volte la settimana);
- gruppi emotivi (figure parentali, relazione con la figura dell’altro sesso, sessualità, negatività, affermazione personale nelle scelte positive) (2 volte la settimana etc.);
- gruppi sulle figure genitoriali e spiritualità (1 volta la settimana).
Per le attività con le famiglie degli utenti si utilizzano in particolare:
- gruppi di mediazione familiare (1 volta a settimana);
- consulenze individuali (secondo le necessità);,
- visita agli utenti (settimanale);
- incontri approfonditi con gli utenti (secondo le necessità).
STRUTTURE
- Comunità dell’Associazione “San Filippo Neri”;
- Locali della Parrocchia San Filippo Neri (gruppi di mediazione familiare e attività socio-ricreative).
TEMPI DI REALIZZAZIONE
La seconda fase ha la durata di circa 12 mesi suscettibile di variazioni secondo le diverse situazione dei soggetti coinvolti
TERZA FASE: reinserimento sociale e professionale
OBIETTIVI
- Elaborare un programma progressivo di reinserimento personalizzato per ogni utente;
- Seguire gli utenti nella fase di reinserimento sociale e lavorativa;
- Responsabilizzare gli utenti a trasmettere quanto appreso, a chi è ancora nelle fasi precedenti;
- Mantenere contatti sistematici con i collaboratori esterni (associazioni, gruppi parrocchiali, industrie etc.) coadiuvanti l’inserimento sociale e lavorativo degli utenti;
- Organizzare e seguire gli incontri di chiarimento e riconciliazione tra l’utente e ciascuno dei suoi famigliari;
- Supportare le famiglie, ove necessario, nel reinserimento familiare degli utenti, attraverso incontri di gruppo e consulenze individuali;
- Aiutare gli utenti nell’elaborare il proprio programma di vita che attueranno alla conclusione del cammino comunitario;
- Concludere definitivamente il cammino comunitario dell’utente con una cerimonia pubblica di fine programma (graduazione).
DESTINATARI
Diretti: soggetti tossicodipendenti, alcolisti o altro.
Indiretti:
- Famiglie dei soggetti coinvolti nel programma
- Associazioni socio-ricreative e culturali-religiose del territorio
- Gruppi parrocchiali
- Realtà lavorative sul territorio
ATTTIVITA’
Reinserimento sociale in gruppi parrocchiali ed associazioni attraverso uscite graduali e sistematiche;
- Reinserimento professionale in attività artigianali ed industriali del territorio;
- Gruppi rientro/reinserimento (1 o 2 volte a settimana);
- Gruppi “sentimenti” (sensi di colpa, rabbia, etc.) (1 volte la settimana);
- Gruppi emotivi (figure parentali, relazione con la figura dell’altro sesso, sessualità, negatività, affermazione personale nelle scelte positive) (1 volte la settimana);
- Consulenze individuali (secondo le necessità);
- Impegni personali (quotidiani);
- Impegni comunitari (quotidiani).
METODOLOGIA
La metodologia di questa fase si differenzia secondo il tipo di intervento. In particolare si cerca di distaccare gradualmente il soggetto dalla Comunità (pur mantenendo in essa la residenzialità) attraverso un progressivo reinserimento sociale (associazioni, gruppi parrocchiali etc.) e professionale (attività artigianali o industriali). Inoltre si favorisce il rientro in famiglia di origine o propria.
Si utilizzano:
- gruppi di supervisione del reinserimento sociale, professionale e familiare (settimanale);
- gruppi “sentimenti” (sensi di colpa, rabbia, etc.) (1 volte la settimana);
- gruppi emotivi (figure parentali, relazione con la figura dell’altro sesso, sessualità, negatività, affermazione personale nelle scelte positive etc.) (1 volte la settimana);
- visita nelle famiglie proprie e/o di origine (settimanali);
- consulenze individuali (secondo le necessità);
- impegni personali (quotidiani);
- impegni comunitari (quotidiani).
Per le attività con le famiglie degli utenti si utilizzano in particolare:
- gruppi di mediazione familiare (1 volta a settimana);
- consulenze individuali (secondo le necessità):
- visita agli utenti (settimanale);
- incontri di chiarimento e riconciliazione tra l’utente e ciascuno dei suoi famigliari (secondo necessita e il numero dei famigliari).
STRUTTURE
- Comunità dell’Associazione “San Filippo Neri”
- Locali della Parrocchia San Filippo Neri (gruppi di mediazione familiare e attività socio-ricreative)
TEMPI DI REALIZZAZIONE
La terza fase ha la durata di circa 10 mesi suscettibile di variazioni secondo le diverse situazione dei soggetti coinvolti.
PERSONALE IMPIEGATO: staff educativo
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